Al quinto piano di via principe Amedeo numero 2, in un quartiere residenziale nei pressi della stazione Termini, sorgeva la Pensione Oltremare, prima di venire occupata dal famigerato Pietro Koch e dalla sua banda di tagliagole.
La pensione venne utilizzata tra il febbraio e l’aprile 1944, quando cambiò sede, come luogo di detenzione per un gruppo di vittime trasportate nel carcere di Regina Coeli poi martirizzate alle Fosse Ardeatine. La banda Koch era un reparto speciale della polizia della Repubblica Sociale di Mussolini che si era macchiato di innumerevoli crimini nei confronti di partigiani, antifascisti, ebrei e chiunque fosse sospettato di essere un nemico dei fascisti e dei nazisti.
La specialità della Banda erano le torture, condotte con i metodi più sofisticati e in grado di provocare dolori inenarrabili. Koch molte tecniche le aveva apprese direttamente nel periodo in cui aveva operato in via Tasso a fianco delle SS di Kappler.
La specialità della Banda erano le torture, condotte con i metodi più sofisticati e in grado di provocare dolori inenarrabili. Koch molte tecniche le aveva apprese direttamente nel periodo in cui aveva operato in via Tasso a fianco delle SS di Kappler. L’uso sistematico degli informatori e delle sevizie che permisero di contribuire alla repressione dei partiti antifascisti e del fronte militare clandestino furono un vanto per Koch di fronte al capo della polizia, al Ministro dell’interno e agli alleati tedeschi.
Dal 21 aprile del 1944 la Banda Koch si trasferì in via Romagna 38 – dove oggi sorge un moderno edificio bianco, sede di una società di assicurazione – in un villino in stile neogotico trecentesco, circondato da alberi, che durante la guerra ospitava la pensione gestita da Carlo Jaccarino.
Alle torture nella pensione Jaccarino sopravvissero il regista Luchino Visconti di Modrone e lo storico della letteratura italiana e gappista in via Rasella Carlo Salinari.
Anche la pensione Jaccarino, come la pensione Oltremare, sono passati alla storia come luoghi di indicibili sofferenze. Sui muri del palazzo di via Romagna si può vedere la lapide che ricorda gli orrori avvenuti al civico 38.
Dopo la liberazione di Roma, Koch e i suoi uomini si trasferirono a Villa Triste a Milano. La Banda divenne così potente da essere una minaccia per Mussolini che ne decise lo smantellamento, operato da un’altra banda di criminali al suo servizio: la legione Ettore Muti.
Contro la Banda Koch si aprì nel dopoguerra un lungo iter giudiziario a partire dall’istituzione dell’Alto Commissariato per punizione dei delitti fascisti fino al processo di Milano del 1946, con una novantina di imputati, che racchiuse vari procedimenti contro i componenti del reparto di polizia a Roma e a Milano. Dalle testimonianze emerse un quadro di accuse impressionante contro picchiatori, delatori e assassini al servizio di Pietro Koch che venne condannato a morte e fucilato a Forte Bravetta.
Nel dopoguerra l’edificio di via Principe Amedeo ospitò la Delasem, la Delegazione per l’Assistenza degli emigranti ebrei, ente che assisteva i pochi ebrei sopravvissuti alla Shoah e – dal 1978 – la sede di Radio Radicale.
Quando la pensione Oltremare ritornò alla sua attività, prese il nuovo nome di Domus.
Il 25 aprile 2012 venne inaugurata all’ingresso dello stabile, una targa commemorativa.
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